El Desarrollo personal, el entrenamiento espiritual, expansión de consciencia, implica en mi opinión, esencialmente:
Observarme,poner la mirada en mis comportamientos, modos de reaccionar, emociones recurrentes, dinámicas en las que caigo y recaigo, tal vez repitiendo patrones familiares.
Preguntarme. De donde viene esto, cuando, de quien , cómo y para qué bueno lo aprendí. A quien estoy siendo leal haciendo o sintiendo de esta manera, reaccionando así o generándome estos estados emocionales.
Reconocerme; aún con todo lo que cuesta, aceptar que todo lo que vivo, experimento, y la lectura que hago de eso, es absolutamente mía, teñida de profundas lealtades a mi sistema, las conozca o no. Cuestionarme lo más amorosamente posible, para poder salirme del victimismo, dejar de mirar al otro y hacerme responsable de encontrar nuevos modos y miradas.
Integrarme. Aceptar esos aspectos que no me gustan de mi, que rechazo, sabiendo que si puedo abrazarlos y reconocerlos en mi, no sólo no los proyecto afuera, sino que amplio mis posibilidades de consciencia, de acción , de bienestar y de paz interior.
Puedo hacer mil cursos, un millón de constelaciones, 100 años de terapias, Tarot, Reiki, y cuantas hermosas posibilidades hoy tenemos a mano.
Pero si no me miro, todo lo otro, es en vano, cayendo en la soberbia espiritual, creyendo que ya está, “lo tengo trabajado”, como decimos a veces, argumento ideal para seguir mirando a otros y abandonar nuestro compromiso con la propia observación.
Dejo por acá un abrazo enorme y la invitación a compartir vuestras percepciones y opiniones. ♥️
Lo sviluppo personale, l\’addestramento spirituale, l\’espansione della coscienza, coinvolge , a mio parere, essenzialmente:
Osserva me stesso, guarda i miei comportamenti, i modi di reagire, le emozioni ricorrenti, le dinamiche in cui cado e ricado, magari ripetendo schemi familiari.
Meraviglia. Da dove viene questo, quando, da chi, come e per quale bene l\’ho imparato. A chi sono leale facendo o sentendomi in questo modo, reagendo in questo modo o generando questi stati emotivi.
Riconoscimi; anche con tutto ciò che costa, accettare che tutto ciò che vivo, sperimento e la lettura che ne faccio, è assolutamente mio, tinto di profonda lealtà al mio sistema, che io li conosca o meno. Interrogarmi nel modo più amorevole possibile, in modo da poter uscire dal vittimismo, smettere di guardare l\’altro e rendermi responsabile di trovare nuovi modi e sguardi.
Integrare. Accetta quegli aspetti che non mi piacciono di me stesso, che rifiuto, sapendo che se posso abbracciarli e riconoscerli in me, non solo non li proietto all\’esterno, ma espando le mie possibilità di coscienza, azione, benessere e pace interiore.
Posso fare mille corsi, un milione di costellazioni, 100 anni di terapie, Tarocchi, Reiki, e quante belle possibilità abbiamo a portata di mano oggi.
Ma se non guardo me stesso, tutto il resto, è vano, cadendo nell\’orgoglio spirituale, credendo che sia già lì, \”l\’ho lavorato\”, come a volte diciamo, argomento ideale per continuare a guardare gli altri e abbandonare il nostro impegno per la nostra osservazione.
Lascio qui un enorme abbraccio e l\’invito a condividere le vostre percezioni e opinioni. ♥️